sabato 19 giugno 2010

Amarcord: Italia - Brasile 1982. E Gerd Müller...


5 luglio 1982. Stadio “Sarrià” di Barcellona. Italia – Brasile.
Alla vigilia dell’incontro di domani della nostra nazionale contro la Nuova Zelanda, ripropongo le immagini di quell’incontro memorabile.
Un tuffo nel passato (e al cuore…)


Visto che parliamo del “passato”, ecco un video anche su Gerd Müller. Uno dei più grandi attaccanti di tutti i tempi.



8 commenti:

darmax99 ha detto...

Barcellona,6- Pian piano mi sto rimettendo dallo sbigottimento che mi ha colto ieri durante Brasile - Italia. Per uscirne del tutto, dovrò rendermi conto di quanto è avvenuto esaminando fase per fase il grande incontro, che tutti hanno definito il più bello dei Mondiali. Intanto, ho saputo che l'avvocato Federico Sordillo, presidente della Federalcalcio, ha rinnovato il contratto a Enzo Bearzot e la cosa mi ha fatto piacere in quanto giusta. Bearzot ha sempre cercato di razzolare bene predicando anche male: però ha azzeccato i migliori incontri applicando la nostra tattica tradizionale, e quando si è opposto al gioco avversario, allora ha fatto sfracelli: e chi lo ha deplorato - come è successo a Menotti - ha fatto ridere il mondo. Io sono stufo di ripetere queste cosema debbo convincermi che non vi è nulla di più inedito della carta stampata. Così, mi ingegnerò di spiegare come qualmente una squadra rasenti la pena tentando di imporsi ad avversarie minori e poi di improvviso impenni giocando contro avversarie di grande qualità e fama. Per me è molto semplice, e si rifà al concetto psicologico della parata e della risposta. L'Italia incontra la Polonia e cerca di aggredirla senza sapere far gioco men che precario. Crea qualcosa come cinque arruffate palle-gol e colpisce una traversa dopo una lunga fase di assedio. Non ha proprio attacco l'Italia, e Rossi pare l'ectoplasma di sè medesimo. Tutti dicono a Bearzot di togliere fuori Rossi e lui saggiamente risponde che di Rossi hanno ancora tutti paura e questo gli basta. Le cose peggiorano con il Perù, contro il quale per altro goleiamo una prima volta con Conti. Rossi fa pena e viene sostituito. Il secondo tempo è miserevole: il Perù schiaccia gli azzurri a ridosso di Zoff e pareggia in virtù di un autogol (casuale ciabattata di Collovati). Così andando le cose , giochiamo prudenti con il Camerun e facciamo benissimo. Golea Graziani per la seconda volta e il Camerun pareggia con due uomini in fuorigioco. Parlano tutti dell'Italia come di una squadra penosa. Persino gli spagnoli vedono il bruscolo nei nostri occhi e non si accorgono dei cavicchi che hanno nei propri. Poi, succedono cose che fanno pensare. Il temuto Perù incassa cinque pappine cinque dalla Polonia, che ha incominciato tremando innanzi a noi. La Polonia il Belgio nel secondo turno e Boniek esplode la bellezza di tre gol folgoranti. Poichè il Belgio ha battuto l'Argentina tutti inneggiano alla Polonia. Poi, tocca all'Italia di incontrare l'Argentina e non è il caso di ricordarne. Menotti non contempla altri schemi che quelli centrali. Dà di corna nel burladero italiano e se le rompe. Qualcuno comincia a sospettare che il Grup Uno non fosse poi così popolqto di schiappe. La vittoria dell'Italia fà sensazione. Bearzot non ha voluto parlarne, però ha azzeccato tutte le marcature ed ha annullato Maradona con Gentile. Menotti si è fatto compatire affermando pubblicamente che l'Italia si è solo prefissa di non lasciar giocare l'Argentina. Scoperta del mago, veramente! Il calcio si gioca in mille e un modi diversi: l'Italia è squadra femmina come l'Uruguay, dal quale ha imparato molto negli anni Venti e Trenta: si oppone al gioco degli avversari rompendone continuamente gli schemi finchè quelli non si smontano e arrendono impotenti (e anche arrabbiati da fessi come Menotti). L'Uruguay è difensivista per indole sua propria e per l'esiguità della sua popolazione: non avendo nemmeno tre milioni di abitanti tra i quali scegliere, è chiaro che gli uruguagi debbono economizzare uomini e calcio attuando la tattica meno rischiosa e più utile. Noi siamo molto più numerosi degli uruguagi ma non è che la nostra popolazione sportiva sia esuberante: a praticare lo sport sono pochi in Italia: e pochissimi sono gli atleti naturali.

darmax99 ha detto...

Poi per indole (prevalendo fr noi i padano-alpini) siamo portati a difendere, parare e rispondere. Quando partiamo in attacco siamo scarsi; quando ci lanciamo al contrattacco troviamo invece spazi larghi e avversari in numero ridotto. Tutte le grandi vittorie italiane sono dovute al contropiede, alla difesa in forze e al contrattacco veloce. Io predico questa dottrina da oltre trent'anni: non l'ho inventata io: l'ho solo teorizzata: i pratici sono stati Rocco, Viani, Lerici, Foni, Scopigno, Frossi, Morselli e quanti altri hanno creduto al difensivismo, alla psicologia razziale degli italiani, alla loro naturale prudenza (ehm ehm). Lo stesso Bearzot afferma di sapere come affrontare l'Argentina ma non il Brasile, che è notoriamente più forte. E infatti, i brasiliani fanno fuori gli argentini con un agio che spaventa. Ringhio filippiche un po' chisciottesche contro i brasiliani che offendono la sacralità del calcio: li detesto e vorrei che qualcuno riuscisse a battergli le croste. Io ho dichuiarto e dichiaro in tuta onestà di avere temuto che l'Italia perdesse di goleada con il Brasile. Ho persino compatito chi mi faceva riflettere che il Gruppo C non era in fondo così difficile come si riteneva: che in effetti l'Argentina aveva perso con il Belgio e che il Brasileaveva battuto la Russia solo per gli inghippi dell'arbitro e per il caldo asfissiante. Se pensavo a un punteggio, mi graniva dentro un 5-1 da far tremare le vene e i polsi. Mi auguravo solo che non facessimo sciocchezze, che perdessimo con spirito ancora più sportivo degli argentini e che tornassimo in pace alle nostre case. Invece , sappiamo cos'è avvenuto. I brasiliani sono andati insieme. E poi - fattore forse primario, dopo la tattica - è improvvisamente fiorita la rosa di Paolo Rossi: un fiore grande e bello. Avessimo avuto un po' prima questa fioritura prodigiosa, i polacchi non ci avrebbero lasciato - senza perdere - tutte quelle palle-gol; i peruviani avrebbero a loro volta pagato come i camerunesi. Ci son voluti i brasiliani con tutta la loro spocchia spensierata, per esaltare Paolo Rossi. Avete mai visto che lo abbiano marcato una volta? Tardelli già al 4° ha crossato da sinistra una pall-gol bassa che Paolino ha ciccato con tanta insolenza che poi si è buttato a tera per la vergogna; ma dopo un istante ha crossato Cabrini a qualche spanna da terra - circa due metri - e Rossi ha incornato con tanta eleganza da lasciar tutti increduli, specialmente il pelato portiere Valdir Peres.

darmax99 ha detto...

E quando Rossi ha segnato abbiamo pensato -voi ed io - che i brasiliani ci avrebbero subito chiesto gli interessi: e infatti hanno sprecato una palla-gol con Serginho, ma subito dopo hanno pareggiato con Socrates: e pareva iniziasse il Carnevale di Rio. Ma gli azzurri giocavano bene nella misura in cui giocavano sotto standard i brasiliani, che di fatto gli azzurri non lasciavano giocare (atteggiamento difensivistico fra i più classici).
I brasiliani erano montati come pavoni: gli bastava il pareggio per acceder alla semifinale: hanno cervelloticamente preteso di umiliarci e sono stati umiliati. Rossi ha rubato palla ai due estremi difensori brasiliani ed è andato in gol una seconda volta. Così è finito il tempo: e sempre pensavamo , voi ed io, che alla ripresa i brasiliani ci avrebbero immancabilmente coperti di palloni.....
Sappiamo invece come è andata. Ha segnato Falcao da fuori e sul 2-2 i brasiliani hanno insistito al'attacco scoprendosi fatalmente in difesa: quegli stupidi gallinacci hanno tirato al chicchirichì e gli è uscito un coccodè tragicomico. Nessuan altra squadra al mondo avrebbe voluto correre altri rischi dopo avere agguantato per la seconda volta il pareggio, che le bastava. I brasiliani si sono infilzati da soli. Sono tornati ad aggredirci: e noi siamo tornati a stringere i denti e a lottare per non lasciargli fare gioco. Rossi ha addirittura sbagliato il gol del possibile 3-1 prima che segnasse Falcao e poi ha subito un fallo da rigore, e Oriali ha dato ad Antognoni una palla buona che Antognoni ha messo dentro ma l'arbitro non ha concesso il gol. Gli arrembaggi dei brasiliani sono stati squassanti: però disordinati. Mi sono ingroppito la gola nel veder e sentire i miei fratelli in mutande implorare e perfino minacciare l'arbitro perchè guardasse il cronografo . Poi, ho cominciato a chiedere intorno se veramente avesse vinto l'Italia e Marietto Sconcerti. detto El Navarro. non era in grado di dirmelo perchè gli tremava il mento come un vecchio con la paralisi. All0ora ho letto il mio taccuino, ho rintracciato i gol: li ho rivissuti a memoria e ho tentato alla meno peggio di descriverli ai miei lettori.
Mi sono ricordato anche della Madonna di Tibidabo. e nella paradossale scommessa di mettermi addosso il saio dei battuti (o flagelanti) nel caso che l'Italia avesse vinto. Orcoccan, ha vinto davvero, disputando per giunta un grande storico incontro! E' dunque inteso che indosserò il saio per la processione di San Bartolomeo verso la fine di agosto nella mia Bassa natia. Sotto il cappuccio metterà una parrucca e gli occhiali neri. Però la scommessa l'ho fatta e dovrò mantenere.
Adesso l'Italia è in semifinale e rigioca contro la Polonia. (NDR. 2-0 per noi). Gli altri due Grupos hanno fornito quali semifinaliste (a Sviglia) la Francia e la Germania. E' quindi possibile che noi ci ritroviamo in finale con l'una o con l'altra. A tanta prospettiva tocco ferro, e ricordandomi bassaiolo voglio esprimere la mia meraviglia con un'espressione familiare alla mia gente: "Fanno latte anche le galline!". In spagnologià collaudato ieri per modestia: " Hacen leghe tambien las galinas" . E voi magari pensate tutto il contrario, cioè che la patria pedatoria è grande e chi non lo ammette è un fior di menagramo. Bene, pensatelo pure. Io sto sulle mie galline: se gli azzurri le mungeranno ancora, nessuno al mondo sarà più felice e fiero di me.

NDR: E' stato munto alla grande! 3-1 Rossi-Tardelli- Altobelli

Articolo di Gianni Brera e faticosamente digitato da darmax99!

JUVE 90 ha detto...

Grazie Thomas! Lo sai che i video storici sono la mia passione :-)
Ciao Darmax! Ma hai la collezione degli articoli di Brera? :-)

darmax99 ha detto...

No! Non li ho tutti! Sante. Il mondiale dell'82 (libro "ESPANA 82") sì. Poi ho "63 partite da salvare". Mi spiace d'aver buttato i vecchi "Guerin Sportivo" con la rubrica "Arcimatto". Brera per me è stato un mito, anche se non condividevo in toto le sue idee. Al giorno d'oggi giornalisti del suo livello ne vedo pochi in giro.

Thomas ha detto...

@darmax99: darmax… Ma lo hai riportato tutto tu?
Io te ne sono veramente GRATO.
Anche perchè mi hai (ri)dato la possibilità di leggere un articolo di uno dei più grandi giornalisti del mondo del calcio.
Che bello… Mamma mia…
Ricordo di averne letti diversi, ma – in tutta sincerità – mi mancavano.
Tanto.
Che “penna”…
Grazie, grazie ancora
@JUVE 90: lo so, lo so ;-)
Ne riporterò altri, i prossimi giorni, con i “mondiali” come tema.
Poi, come puoi ben immaginare, spazierò – in futuro, così come ho già fatto nel passato – con la Juventus come argomento principale.
Senza dimenticare i grandi campioni (o le i grandi incontri) del passato, anche di altre società.
Amo la Juve, ma il calcio – "piaccia o non piaccia" – mi fa veramente impazzire… :-)

Un abbraccio!!!

Anonimo ha detto...

Copiato dal libro ! Thomas! :)) Azzz! Non finiva mai! E, non ho copiato la prefazione! :)))

Thomas ha detto...

Me ne sono accorto... :-)
Grazie ancora, darmax99 !!!